Gioco d'Azzardo Patologico

 

Il problemgambling 300x300gioco è un modo per uscire dalla noia della vita quotidiana, spinti dalla curiosità di fare nuove esperienze e dal desiderio di provare forte eccitazione. Il gioco d'azzardo come un "rifugio della mente" (Steiner, 1993), un'occasione per costruire una realtà alternativa, un'oasi di gioia nella uqale si può precipitare, con preoccupanti costi individuali e sociali.

Infatti, nel momento in cui il gioco non rappresenta più un utile svago occasionale, una piacevole evasione temporanea dalla quotidianità e dalle tensioni accumulate ma un mondo carico di sofferenze, di bugie, di debiti e disperazione, , molto probabilmente non è più un gioco sano madiventa "patologico".

Anche se, spesso, i giocatori patologici sono considerati dei "viziosi", è riconosciuto invece che il "Gioco d'Azzardo Patologico" (GAP) è una malattia, una dipendenza.

Il DSM-IV definisce il gioco d'azzardo patologico «un comportamento parsistente, ricorrente, disadattivo di gioco d'azzardo che comprometteil funzionamento personale, sociale e lavorativo dell'individuo».

Il Gioco d'Azzardo Patologico, pertanto, è un disturbo del comportamento che ha una grande affinità non solo con il gruppo dei Disturbi Ossessivi-Compulsivi ma soprattutto con i comportamenti d'Abuso e le dipendenze. Nei giocatori d'azzardo patologici possono manifestarsi delle crisi di astinenza con ansia, sudorazione, nausea, vomito e tachicardia.

Cancrini (1996) sottolinea come per il giocatore d'azzardo ciò che conta realmente è l'azione, uno stato di euforia ed eccitazione paragonabile a quello indotto dalla cocaina e dalle altre droghe.

I giocatori patologici sono cronicamente e progressivamente incapaci di resistere all'impulso di giocare, nonostante il loro comportamento comprometta le relazioni personali,  familiari e lavorative.

E questo è ciò che crea la dipendenza.

La Comunità Emmaus - 3 è solidamente strutturata per affrontare questo disturbo/problema con percorsi psico-educazionali mirati, tesi a smontare le ragioni, anche inconscie, che sono alla base del giocatore patologico, per restituirgli un nuovo modo di analizzare la realtà e affrontarla con strumenti nuovi ed efficaci.